IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Egli soffre! Egli soffre! Io lo sento; io non prego, non voglio esser mai felice, non dolermi, non pentirmi; forse lo ristora, laggiù nei tormenti
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Che dolore! Che dolore! Egli morì da tanti anni ed è ancor piena di peccato l'anima mia. L'amo ancora! L'amo ancora! Cerco Dio, non trovo che lui
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suo modo infernale, per cui le donne scapparono da capo, non ci seccarono più. Egli, suonando, mi guardava sempre. I visacci che faceva non si
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barcaiuolo. Ho fatto venire apposta un canotto da Riva". Gli chiesi il perché di tanto onore, ma egli non me lo volle dir subito. Dopo pranzo mi prese a
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male. Egli, un potente creatore d'anime e di figure ideali, l'aveva cullata, da bambina, sulle ginocchia, l'aveva consigliata, dopo il collegio, negli
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pur dirmi qualche cosa di Chieco. Egli le aveva infatti parlato di amore; trivialmente, sulle prime, a modo suo; più tardi con una serietà e una
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certo le colossali piante la ricambiavano di tenerezza paterna. Torranza lo diceva sul serio, egli aveva nel sangue questo fantastico sentimento
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fanatico. Egli era, tuttavia, assai mediocre artista. Aveva più forza ed esattezza che espressione, e mostrava poi, nella scelta dei pezzi, un gusto molto